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Coratella con carciofi

corataEccoci qui con un’altra ricetta per mio marito… la coratella con i carciofi, un piatto tipico della cucina romana. Tradizionalmente è il piatto re della colazione di Pasqua… si avete letto bene si mangia a colazione… :O non vi dico la mia reazione, la prima volta che mio marito mi ha detto questa cosa…

Io, però la preparo come secondo va, che mi sa che è meglio 🙂

Vi dico come l’ho preparata.

Ingredienti:

  • 1 coratella d’abbacchio  quindi cuore, fegato e polmoni
  • 3 carciofi
  • 1 cipolla
  • vino bianco secco
  • succo di mezzo limone
  • olio extravergine d’oliva
  • acqua o brodo
  • 1 spicchio di aglio
  • 1 foglia di alloro
  • sale
  • pepe

Procedimento

carciof_cutInizio col pulire i carciofi, tolgo le foglie più dure, l’eventuale barba all’interno e le punte e taglio tutto a pezzetti, li immergo in acqua e un po’ di succo di limone.

Passo ora alla carne, taglio anche questa a pezzetti piccoli e lascio separate le varie tipologie di carne perchè avranno tempi di cottura diversi.

Trito grossolanamente anche la cipolla e la faccio imbiondire in padella con dell’olio.

cora1Bene passo ora alla cottura dei carciofi, li metto in una casseruola con un po’ d’olio, sale e pepe e faccio andare a fuoco basso aggiungendo, di tanto in tanto, un po’ di acqua.

Nella padella con la cipolla aggiungo la coratella partendo dal polmone, con olio ed anche qui un po’ di acqua, dopo circa 10 min aggiungo il cuore; dopo ancora un quarto d’ora circa, aggiungo il resto della carne e per ultimo il fegato. Sfumo con un bicchiere di vino bianco. Lascio cuocere continuando a bagnare, se occorre, con dell’acqua.

cora_carciofQuando sarà tutto cotto unisco carciofi e coratella e condisco, lascio cuocere per altri 5 minuti in modo da far insaporire il tutto.

Servo caldo con una fogliolina di menta e volendo uno spruzzo di succo di mezzo limone.


coratella3 corata coratella




Lagane e ceci come a Maierà

Pasta fresca stesa amano accompagnata da un sugo al pomodori e ceci

lagane_ceci

Lagane e ceci come a Maierà, è tra le mie ricette del cuore, quante volte ho preparato questo piatto insieme alle mie nonnine a Maierà, piccolo paesino in collina in provincia di Cosenza.

Mi ricordo che seguivo incantata i sapienti gesti delle loro mani che, come per magia, da un po’ di farina e dell’acqua tiravano fuori lenzuola di pasta bellissimi.

Vi racconto adesso io, quello che ricordo e porto nel cuore della mia Lagane e ceci come a Maierà

Ingredienti

  • 200 gr di lagane
  • 150 gr di ceci secchi
  • 250 gr di polpa di pomodori
  • pecorino
  • peperone crusco dolce in polvere
  • qualche fogliolina di rosmarino secco
  • 1 spicchio di aglio
  • 4 cucchiai di olio EVO

Procedimento:

ceceiPrimo passaggio, mettere a bagno la sera prima i ceci (in alternativa si possono usare quelli già lessati diciamo circa 250 gr), o comunque faccio passare almeno 12 ore, li lesso in acqua bollente fino a che siano ben cotti.

 

ceci_sugo1Intanto preparo le lagane. A ceci cotti preparo un fondo con aglio, olio e un po’ di peperoncino e peperone secco, faccio saltare e aggiungo la polpa di pomodoro, faccio andare per qualche minuto e poi aggiungo i ceci. Lascio cucinare e ritirare il sugo, in ultimo schiaccio un pochino di ceci in modo da creare una buona cremina nel sugo.

Intanto metto a bollire l’acqua, quando bolle calo le lagane e le faccio cuocere per qualche minuto, le tiro quindi su e le passo in padella con il condimento, dove faccio ultimare la cottura.

Le servo calde e con una spolverata di formaggio.

lagane_ceci1 laganeEceci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Vi racconto una cosa bella su questa ricetta:

Cari amici e lettori é con immenso piacere che vi annuncio che ieri sera sono stata alla presentazione del libro “Grandi Classici della tradizione italiana” in cui è presente la mia ricetta “lagane e ceci” perché eletta e premiata tra le 10 migliori del contest di Alice e Poste Italiane “Posta la ricetta”!

L’evento è stato bellissimo ed io molto emozionata… la serata è stata superbamente condotta dalla bravissima Francesca Romana Barberini ed ho avuto il piacere di incontrare alcuni volti noti di Alice come Luisanna Messeri ed il bellissimo Mattia Poggi, il quale ci ha anche deliziati con uno showcookig  insegnandoci la sua “trenette con crema di patate e carciofi” che ho assaggiato e devo dire è veramente ottima!!!

Altro show degno di nota è stato sicuramente la preparazione della carbonara dell’Executive Chef del Mirabelle, Stefano Marzetti. Ci ha stupiti con un tuorlo d’uovo panato e fritto accompagnato da una spuma di formaggi, pepe nero e guanciale croccante, servito in coppa… una vera delizia!

Dove?

La scenografia di tutto ciò era la sala Lounge del meraviglioso Hotel Splendide Royal di Roma che ci ha offerto una delle più belle ed eleganti terrazze di Roma. Le grandi vetrate della sala si aprivano su una vista mozzafiato, che dagli edifici umbertini del Pinciano spazia tra Villa Medici, Trinità  dei Monti fino al Gianicolo, e poi spettacolo nello spettacolo lo spicchio di luna proprio sulla Cupola di San Pietro tutta illuminata, da mancare il fiato!

Che dire è stata una bellissima serata ed io molto fiera ed onorata di aver potuto farne parte!

Ah lo speciale con la premiazione e la serata intera andrà in onda il 24-12 alle.ore 21.00 su Alice tv.

Questi alcuni dei momenti della serata

 

Invito di Alice per serenacucina

Invito alla presentazione del libro “Grandi Classici della tradizione italiana” in cui è presente la mia ricetta “lagane e ceci”

showcooking Mattia Poggi

showcooking Mattia Poggi

showcooking Mattia Poggi che ci ha regalato la sua ottima ricetta di trenette con crema di patate e carciofi

showcooking Chef Stefano Marzetti

showcooking Chef Stefano Marzetti

showcooking Chef Stefano Marzetti, Executive Chef del Ristorante Mirabelle.

 

Premiazione contest "posta la ricetta£ di Alice e poste italiane

Premiazione contest "posta la ricetta£ di Alice e poste italiane

Premiazione contest “posta la ricetta” di Alice e poste italiane

Libro "Grandi Classici della tradizione italiana" in cui è presente la mia ricetta "lagane e ceci"

Libro “Grandi Classici della tradizione italiana” in cui è presente la mia ricetta “lagane e ceci”




Lagane

lagane

A scuola di pasta fresca

Oggi mani in pasta! Preparo un taglio di pasta fresca che fa parte della mia tradizione calabrese: le lagane.

Praticamente sono quasi delle pappardelle ma senza uovo, come dicevo sono tipiche della parte nord della Calabria e anche della Basilicata. Normalmente si cucinano insieme ai legumi quali ceci o fagioli e sono buonissime!

Vi racconto come le facevo insieme alle mie nonne…

Ingredienti:

  • 200 gr di semola di grano duro
  • 100 gr di farina 00
  • 160 gr di acqua
  • 1 pizzico di sale

Procedimento:

fotana_pastaPer prima cosa unisco le farine ed il sale, su una spianata di legno faccio la fontana con le polveri e piano piano aggiungo l’acqua al centro, inizio ad impastare fino ad ottenere un bell’impasto elastico e liscio, lo copro e lo lascio riposare per circa mezz’ora.
lagane_sfolgiaE’ ora di impastare, mattarello in mano e via… prelevo un pezzetto di pasta, spolvero bene il tagliere per non far attaccare la pasta e inizio a stendere la sfoglia. La particolarità delle lagane è che la sfoglia non deve essere troppo fine, quindi arrivo ad uno spessore di circa 2-3 mm.

lagane_cut

 

Stesa la sfoglia inizio ad arrotolarla su se stessa partendo da un lato e con un coltello non seghettato inizio a tagliare le striscioline di pasta, anche queste abbastanza larghe.

 

lagane1Srotolo il rotolino di pasta appena tagliato e lo infarino di nuovo bene. Procedo così per tutto l’impasto. dispongo la pasta ad asciugare sul tavolo creando dei nidi ed infarino ancora.

Le lagane si cucinano in acqua bollente per pochi minuti.

 

 

 

lagane_1 lagane2




Lingua in salsa verde

linguLa lingua di vitello in salsa verde… che buona!

Me la fecero assaggiare degli amici di famiglia, io ero piccola, avrò avuto circa 10 forse 12 anni, ma mi ricordo mi piacque subito moltissimo.

La preparazione è un po’ lunga, ma non è difficile da fare, ve la racconto…

Ingredienti

    • Lingua di vitello 600 g
    • 1 gambo di sedano
    • 1 carota
    • 1 cipolla non troppo grande
    • Aceto
    • 2 foglie di alloro secco
    • Sale qb

per la salsa verde

  • 1 ciuffetto di prezzemolo
  • 1 spicchio d’aglio
  • 2 filetti di acciughe
  • 10 capperi
  • mollica di pane
  • olio
  • sale
  • aceto

lingua_coPer preparare la lingua in salsa verde al meglio io la lascio in acqua fredda per qualche ora, cambiando spesso l’acqua. Passate almeno 3-4 ore passo alla cottura, la faccio bollire in pentola per circa 1 ore e mezza o comunque finchè non risulti tenera,  insieme al sedano, la carota, la cipolla e l’alloro.

Intanto che il bollito si cucini, preparo la salsa con un trito diprezze aglio e abbondante prezzemolo, le acciughe ed i capperi, unisco un po’ di mollica di pane, infine aggiungo l’olio fino ad avere la consistenza giusta della salsa, per ultimo aggiungo il sale e l’aceto assaggiando fino ad ottenere il gusto voluto.

Una vlingua_cottaolta cotta la lingua la lascio intiepidire nella sua acqua e poi la spello, la taglio infine a fettine sottili che dispongo in un piatto da portata e condisco il tutto con la salsina.

Questo piatto può essere consumato caldo o freddo, la cosa importante è condire in anticipo le fettine di lingua in modo che si insaporiscano bene.

 

lingu lingua




Frittelle di “Rosamarina”

pitticeQueste frittelle sono tipiche calabresi. La “rosamarina” o meglio la neonata o bianchetti, è il novellame di pesce azzurro soprattutto sarde ed alici (ma non solo), pescato nel Mediterraneo.

Queste frittelle molto gustose possono essere servite come antipasto o finger, io le adoro e ne mangerei a non finire!!!

Utilizzando la stessa pastella si possono sostituire i fiori di zucca al novellame.

 

Ingredienti:

  • Bianchetti o rosamarina 300 gr
  • 2 cucchiai di Parmigiano Reggiano
  • Sale q.b.
  • 1 uovo
  • 1 Bicchiere di latte
  • 150gr di farina
  • prezzemolo tritato
  • la punta di un cucchiaino di lievito in polvere istantaneo

 

neonataPer prima cosa sciacquo bene i pesciolini sotto acqua corrente, li scolo e li ripongo in una ciotola abbastanza capiente.

Unisco ora il latte, il sale, l’uovo, la farina ed il formaggio grattugiato, amalgamo bene il tutto e per ultimo unisco anche il lievito ed il prezzemolo tritato. Mescolo bene fino ad ottenere una pastella liscia ed omogenea.

pitte1Passo ora alla frittura, in olio ben caldo inizio ad immergere la pastella versandola a cucchiaiate, io le preferisco non molto grandi, quindi riempio a metà il cucchiaio.

Le lascio rosolare bene da entrambi i lati. Una volta cotte tiro su le mie frittelle  e le lascio scolare dall’olio in eccesso su di un foglio di carta assorbente.

Si mangiano ben caldepit

 

Io le “assaggio” mentre le cucino, ma devo trattenermi perchè una tira l’altra e rischio di non farle arrivare nemmeno in tavola!!! :p

 

 

 


pittteee piitte pittticpitticell




Panzanella

PANZANELLALa panzanella, buona fresca e leggera. Tipica ricetta estiva del Lazio è una dei tanti modi per riutilizzare il pane raffermo. Vi racconto la versione di mio marito e quindi la mia… 🙂

 

Ingredienti:

  • 2 Pomodori maturi da insalata oppure pomodorini ciliegini
  • Basilico 10 foglie circa
  • Sale
  • Pepe nero macinato
  • Pane raffermo 400 gr
  • Aceto di vino bianco 3 cucchiai

 

Per prima cosa preparo la cipolla tagliandola molto fine e la metto a bagno in acqua e 2 cucchiai di aceto, deve stare tanto circa un paio d’ore.

Taglio i pomodori e li condisco.

Passo al pane, lo spezzettato e lo metto a bagno con acqua e l’aceto rimasto, a me piace inzuppatissimo quindi, quando si è ben ammollato lo strizzo e lo metto in un piatto con la cipolla scolata e i pomodori, passo a condire il tutto e aggiungo anche qualche foglia spezzettata di basilico.

Qualcuno lascia la cipolla più grossolana e aggiunge anche il cetriolo, ma a me piace più così!

Servo con un filo d’olio ancora sopra e una foglia di basilico.

Che buona!!!

 




Ribollita toscana rivisitata – Io non l’ho Ribollita

Ribollita toscanaPer una fredda giornata invernale cosa c’è di meglio di una buona zuppa di verdure?! Bene oggi allora mi cimento nella Ribollita toscana, o meglio nella mia versione di questa zuppa.

Dalla tradizione, ma con qualche modifica, vi racconto la mia zuppa derivata dalla ribollita.

Buon Appetito! 🙂

Ingredienti:

  • Cavolo toscano 250 g
  • Cavoli verza 100 g
  • Bieta a coste 100 gr
  • Olio extravergine 1 cucchiaio
  • Salsa di pomodoro 50 g
  • 1 Zucchina
  • 1 Patata
  • 1 Costa di sedano
  • 1 Carota
  • 1 Cipolla
  • Fagioli 250 gr
  • Pepe
  • Sale
  • Friselle
  • Rosmarino

Procedimento:

Primo passaggio per preparare la mia versione di ribollita toscana, ovviamente, pulire le verdure e separare le coste dalle foglie sia per le bietole che per i cavoli.

brodo  SerenaCucinaTagliare a pezzetti le coste delle verdure e gli ortaggi, tenere da parte mezza patata e mezza zucchina e mettere a lessare in poca acqua insieme a metà fagioli (per comodità io uso quelli surgelati).

Giunti a cottura frullare il tutto.

verdure SerenaCucinaIn un’altra pentola fare un fondo con sedano, carota e cipolla tagliati grossolanamente e far soffriggere in mezzo cucchiaio d’olio, una volta dorati aggiungere il resto delle verdure a pezzi e far andare.

verdure2 SerenaCucinaDopo qualche minuto, aggiungere dell’acqua o del brodo vegetale portare ad ebollizione e unire anche le verdure  a foglie; salare e aggiungere qualche foglia di rosmarino. Lasciare cuocere.

A 3/4 di cottura circa aggiungere la salsa di pomodoro e le verdure frullate e lascio finire la cottura.

Servo in un coccio di terracotta con una frisella e un filo d’olio a crudo, a piacere un pizzico di pepe o peperoncino 🙂

 

 




Polenta e peperoni cruschi

pipi_pole
Altra ricetta tipica della tradizione calabrese è la polenta con i peperoni cruschi.

Questa è una delle ricette preferite da mio papà e anche se lontano la faccio pensando a lui!

Vediamo come l’ho preparata.

Ingredienti:

  • 1l acqua
  • olio
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva,
  • sale grosso
  • farina di polenta 250 gr
  • peperoni secchi 7-8
  • sale fino

Per prima cosa prepariamo i Pipi cruschi seguendo la ricetta al link collegato.

Per la polenta invece, ho portato ad ebollizione l’acqua salata in una pentola e pipi copiaho aggiunto 1 cucchiaio di olio, aggiungo a filo anche la polenta mescolando sempre nello stesso verso con una frusta, facendo attenzione a non creare i grumi. Porto a cottura continuando a mescolare.

Servo calda condita con i peperoni cruschi e il loro olio di cottura.

Buonissima e facile! 🙂

 




Mezzi paccheri alla pajata

pajata2“Rigatoni con la Pajata”, ricetta tipica della cucina povera romana, quella del popolo, caratterizzata dall’utilizzo del cosiddetto “quinto quarto”, ovvero dalle parti meno nobili delle carni.

Questa è la mia versione, nella quale non uso i rigatoni ma questo particolare taglio di pasta: dei mezzi paccheri rigati di Gragnano trafilati in bronzo. Ottimi, davvero!

In questa ricetta utilizzo una pajata prelessata, perchè trovarla fresca è praticamente impossibile quindi, tutta una serie di passaggi di preparazione di questo prodotto, non saranno eseguiti. Molti non amano questo piatto e, vi assicuro, la prima volta anche per me non è stato facile, soprattutto perchè non fa parte della mia tradizione; però, una volta assaggiato, è stato subito amore!

Ed ecco la ricetta della “mia” pajata…

Ingredienti:

  • 300gr di mezzi paccheri rigati
  • 500 gr di pajata prelessata
  • salsa di pomodoro
  • 1 costa di sedano
  • 1 carota
  • 1/2 cipolla
  • peperoncino
  • sale
  • olio
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • Pecorino romano

Procedimento

paj_salPreparo per prima cosa un trito grossolano di sedano, carota e cipolla che faccio soffriggere in padella con un po’ d’olio, quando saranno rosolati aggiungo la pajata tagliata a pezzetti ed il peperoncino, faccio scottare. Sfumo ora con il bicchiere di vino e lascio evaporare.

 

Aggiungo la salsa di pomodoropaja_sug e un paio di bicchieri d’acqua e lascio cuocere bene, coperta. Aggiusto di sale.

Nel frattempo lesso i rigatoni, li scolo molto al dente e li condisco con il sugo, li servo spolverati da abbondante pecorino romano.

Buon appetito! 🙂

 

 




Carciofo alla Giudia

CARCIOFOIl Carciofo alla Giudia è una ricetta della tradizione romana, ebraico-romana per la precisione, ed è… Buonissimo!!!

Mio marito, mi fece assaggiare questa prelibatezza e, devo essere sincera, non è che i carciofi mi piacessero molto ma, dopo averli assaggiati in questa variante della tradizione, sono stata costretta dal mio palato a rivalutarli!

Ecco come si prepara un Carciofo alla Giudia…

Un unico appunto prima di cominciare: per eseguire questa ricetta, bisogna utilizzare necessariamente i carciofi romaneschi; si, insomma, quelli dalla forma rotonda e senza spine.

Igredienti:

  • Carciofo romanesco
  • Olio
  • Sale
  • Limone

Procedimento:

Per prima cosa procedo a pulire i carciofi: tolgo dal fiore le foglie più esterne e più dure, taglio la parte superiore del fiore rimasto e procedo a pelare il gambo. A questo punto, cerco di allargare un po’ il fiore, prima di tuffarlo in una ciotola con acqua e limone, dove resterà fino a pulitura terminata degli altri carciofi, affinchè non si ossidi.

Finito di pulire tutti i carciofi, li lascio scolare su di un panno assorbente e metto a scaldare un tegame con dentro molto olio. Io preferisco usare quello extravergine di oliva, perchè ne aumenta la croccantezza e, soprattutto, li rende più digeribili.

Ad olio caldo, tuffo i carciofi a testa in giù, spingendolo verso il basso, in modo da farne appiattire la corolla e lascio cuocere per circa 10 minuti o, comunque, fino a quando le foglie esterne risultino croccanti e il gambo cotto (ammorbidito).

A questo punto, lascio scolare l’olio in eccesso su un foglio di carta assorbente e aggiungo sale a gusto.

Mi raccomando, il Carciofo alla Giudia si mangia caldissimo! 🙂