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Filetto di orata in foglie di limone

Filetto di orata arrosto con salsa di pomodorini datterini arrosto

Finalmente è arrivata l’estate, un’estate un po’ strana questa, con regole nuove da osservare ed un nuovo stile di vita da mantenere… chi mi conosce sa che l’estate non è proprio la mia stagione preferita, il caldo, le zanzare, il mio livello di abbronzatura che varia dal bianco pallido al rosso paonazzo… ora anche le mascherine… ma menomale che ci sono però! Una cosa però mi piace però dell’estate: finalmente i pomodori sanno di pomodori!

Vi avviso, ora comincerò a piazzarli ovunque, oggi per esempio ho usato i datterini in una salsetta di accompagnamento per il Filetto di orata cotto in foglie di limone, buonissimo!!!

Vi racconto la ricetta:

Ingredienti

  • 2 filetti di orata
  • 4 foglie giovani di limone bio
  • 200gr di pomodorini datterini
  • olio evo
  • sale
  • succo di 1 limone
  • Salsa Tabasco The Chilli Doctor

La prima cosa che faccio per preparare il mio bel filetto di orata in foglie di limone è condire i filetti, quindi li dispongo in un piatto e li condisco con olio, sale e qualche goccia di limone.

Mentre lavo i pomodorini e le foglie di limoni metto a scaldare la piastra sui fornelli. A piastra calda metto su i pomodorini interi e li lascio abbrustolire bene, quando saranno pronti li metto nel bicchiere del mixer insieme a sale olio e qualche goccia di salsa di Tabasco, frullo bene il tutto e metto da parte.

Passo ora alla cottura dei filetti, sistemo ogni filetto tra due foglie di limone e li dispongo sulla piastra ben calda, lascio cuocere un paio di minuti per lato. Pronti!

Servo i filetti con le loro foglie accompagnati dalla salsa di datterini arrosto al Tabasco. Facile, leggeri e super buoni!!!

🙂

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Sarde salate


sarde
Sarde salate, prodotto tipico calabrese, molto antico, è più che altro un modo di conservare il pesce e farne scorte per l’inverno.

Spesso direttamente i pescatori, appena tornati a terra, conservavano per l’inverno il bottino appena pescato. Affidando il pesce a sale e peperoncino, lo mettevano a stagionare in caratteristici barattoli di creta, al fresco delle loro cantine.

Le sardine o sarde salate, così conservate sono ottime mangiate in purezza solo con un filo d’olio su una bella fetta di pane. Sono perfette per condire anche un primo piatto, ma sono anche ottime come base di un qualsiasi piatto di pesce per insaporire ed esaltarne il gusto e la sapidità.

Metodo di lavorazione

La ricetta di questo prodotto, come dicevo, proviene da una tradizione molto antica. Altro non è che un antichissimo modo di conservare il pesce per l’inverno. La lavorazione del pesce in questo modo è tipica di Calabria e con qualche leggera modifica (loro non usano il peperone crusco, per esempio) anche della Campania. Famose sono infatti le alici sotto sale di Cetara in provincia di Salerno, da cui se ne ricava una buonissima colatura.

Tornando però alla nostra ricetta, questa prelibatezza si prepara prevalentemente tra marzo e settembre. Le sarde fresche di circa 12/13 cm pulite, eviscerate e decapitate si ripongono in caratteristici barattoloni di creta o di vetro, una accanto all’altra. Vengono ricoperte per ogni strato da abbondanti quantità di sale, e pepe rosso,  mix di peperoni cruschi e un po’ di peperoncini secchi macinati grossolanamente, e messe sotto peso.

Segue una stagionatura di qualche settimana, necessaria prima del consumo.

Queste qui sotto sono quelle che hanno preparato la mia mamma ed il mio papà!!! 🙂

 

 

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